Il caso di un appartamento concesso in locazione, ma non ancora rilasciato dall'inquilino nonostante la fine del rapporto è, purtroppo, all'ordine del giorno.
Circola nei forum e nelle chiacchiere da bar la voce che la soluzione a questa situazione sia querelare l'inquilino.
Questo è uno degli esempi dei tipici casi in cui il nostro linguaggio quotidiano abusa dei termini denuncia e querela, senza cognizione di causa.
Ed infatti, non sempre sporgere querela costituisce una panacea contro tutti i mali: occorre infatti che la fattispecie che si va a denunciare trovi una rispondenza nel codice penale.
Nel caso esaminato, dell'inquilino che non abbandona l'appartamento ancorchè intimato o con contratto scaduto, una querela non sortirebbe alcun effetto.
Non esiste, infatti, nel nostro ordinamento, un reato che punisca una simile condotta.
L'ipotesi che più vi si avvicina è costituita dall'art. 633 c.p., che punisce l'invasione di terreni ed edifici e che, comunque, non trova in questo caso applicazione. Il reato menzionato, infatti, presuppone che vi sia stata un'invasione, cioè un'introduzione illegittima nell'edificio.
Nel caso da noi esaminato, invece, il soggetto si è introdotto legittimamente nell'appartamento, salvo poi rifiutarsi di lasciarlo.
L'unica strada percorribile, dunque, è quella civilistica del procedimento di sfratto.
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