Negli ultimi anni, finalmente, si è assistito una tutela crescente del diritto alla bigenitorialità.
Si va, dunque, sgretolando sempre di più l'idea di una famiglia a impronta patriarcale, ove la responsabilità di educare e badare ai figli gravi esclusivamente sulla madre.
Detta impostazione, tuttavia, è stata utilizzata da ambo i sessi, anche laddove alcuni genitori consideravano la madre quale unica depositaria della responsabilità genitoriale, estraneando completamente l'altro.
A pochi giorni da Natale, la Corte di Cassazione si è nuovamente pronunciata (ordinanza n. 28723/2020) sancendo la decadenza dalla responsabilità genitoriale per quel genitore che ha da sempre ostacolato il rapporto tra il figlio e l'altro genitore.
Nel caso di specie, infatti, la Corte ha rilevato una lesione del diritto alla bigenitorialità, inteso come "diritto del bambino di avere un rapporto tendenzialmente equilibrato ed armonioso con entrambi i genitori e, quindi, anche con il padre, ai fini dell'esercizio condiviso della responsabilità genitoriale." Principio che in molte occasioni la stessa Cassazione ha affermato definendolo "quale presenza comune dei genitori nella vita del figlio, idonea a garantirgli una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi, nel dovere dei primi di cooperare nell'assistenza, educazione ed istruzione."
Conclude la Corte evidenziando l'errore della Corte d'Appello e del Tribunale per i minori, che si erano limitati a demandare al servizio sociale il monitoraggio dei rapporti tra genitore e figlio
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