Il decreto che ha sottoposto l'Italia intera ad un regime da zona rossa ha solo poche ore di vita eppure ci si inizia gia' a confrontare con le sue ripercussioni nella vita quotidiana.
Un primo problema che si e' posto riguarda il regime di visita dei genitori non collocatari.
L'ultimo decreto, infatti, ha il preciso scopo di limitare il piu' possibile la circolazione delle persone, onde evitarsi la propagazione del virus.
In conseguenza di cio', occorre evitare gli spostamenti sul territorio che non siano strettamente indispensabili.
Viene dunque il problema riguardo il diritto di visita: e' opportuno che il minore esca di casa? Che vada con il genitore in altro comune?
Ovviamente, ad ora le soluzioni prospettate sono tutte interpretazioni ma non vi sono delle direttive in merito.
Andiamo con ordine.
Il diritto alla salute e' soccombente rispetto al diritto di visita, questo va detto subito ed e' importante: nessun diritto supera quello alla salute.
Le visite andranno svolte, dunque, se possono tutelare il diritto alla salute del minore.
Potra' incontrare il genitore, dunque, in luoghi e condizioni che non pregiudichino la sua salute: in situazioni non gravemente conflittuali, potrebbe essere ipotizzabile che cio' avvenga al domicilio del minore.
In base a quanto disposto dal DPCM, invece, il minore non potra' essere portato all'esterno almeno che non si tratti di luoghi isolati.
Vietato, secondo le prime interpretazioni, lo spostamento del minore in altro comune, anche se si tratta di quello del genitore non collocatario.
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