Il Royal Wedding ci offre lo spunto per trattare un tema completamente nuovo per la nostra pagina: l'accordo prematrimoniale. La notizia, infatti, che il Principe non abbia voluto sottoscrivere un accordo "di ferro" ci consente di fare alcune considerazioni su un istituto spesso tanto citato nei matrimoni vip oltreoceano. Ebbene, poniamo subito un punto fermo: in Italia l'ordinamento non prevede l'ipotesi di accordi matrimoniali. Vi è di più: per il sistema giuridico italiano sono da considerarsi nulli. Dopo questa necessaria premessa, vediamo ora cosa siano e perchè il nostro sistema non li preveda. Così come concepito in altri sistemi giuridici, l'accordo prematrimoniale consentirebbe alle parti di disporre, prima del matrimonio, appunto, di ciò che accadrà ai loro beni qualora l'amore finisse. Il nostro ordinamento, tuttavia, ritiene che un simile accordo vada a ledere diritti indisponibili, potendo, per assurdo, portare anche alla rinuncia del mantenimento e, astrattamente, ledere il coniuge più debole. Nulla osta, invece, ad un accordo tra le parti che disciplini la gestione della famiglia: del resto, la Legge Cirinnà ha introdotto un istituto molto simile, con il contratto di convivenza. Eppure, ancora resta fermo il divieto per le parti di disporre, preventivamente, delle loro risorse in caso di fine dell'unione. Invero, un disegno di legge già esiste e prevederebbe l'inserimento dell'art 162 bis c.c. e la previsione degli accordi prematrimoniali. Un simile istituto, a ben vedere, potrebbe anche risolvere l'estrema conflittualità che contraddistingue alcune separazioni. infatti, per quanto cinicamente, si potrebbe prevedere un accordo circa la ripartizione del patrimonio in un momento in cui il rapporto non è deteriorato e conflittuale. Per contro, è anche vero che per redigere un simile accordo in modo obiettivo quando si è in procinto di legarsi per la vita occorre dotarsi di una buona dose di razionalità. Ad oggi, comunque, diversamente a quanto accade in molti altri paesi europei e non, l'accordo prematrimoniale in Italia non esiste e il disegno di legge che potrebbe inserirlo è fermo da tempo. Continueremo, dunque, a sentirne parlare, per ora, solo nei film e nel gossip estero.
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