Quando una coppia decide di lasciarsi il punto più dolente riguarda la gestione dei figli. In particolare, va segnalato che spesso la gestione e il mantenimento dei figli viene usato - tristemente - come moneta di scambio per reciproche concessioni. Cerchiamo, oggi, di fare un po' di luce e chiarezza, tra chi impartisce consigli fai da te sul calcolo del mantenimento in sede di separazione. Fughiamo subito ogni dubbio: a prescindere dalle proprie condizioni economiche e da quelle dell'ex coniuge, si è sempre tenuti al mantenimento dei propri figli. La ragione è molto semplice: il Codice Civile stabilisce che sono tenuti, in egual misura e in base alle proprie capacità, entrambi i genitori al mantenimento dei figli. Quindi, trovano ben poco spazio le puntigliose contestazioni sul dovere o meno un mantenimento ai figli. L'obbligo c'è: caso diverso riguarda la capacità di farvi fronte o meno. Infatti, al momento del calcolo dell'assegno di mantenimento, va tenuto conto, tra le altre cose, della capacità economica di ciascun coniuge. Inoltre, qualora questa muti nel tempo, vi è la possibilità per entrambi di ricorrere per veder modificate le condizioni di separazione. Su questo punto, pertanto, dottrina e giurisprudenza sono granitiche: i figli vanno mantenuti, sempre. Recentemente, la Cassazione è ritornata sul punto (ordinanza n. 8633/2017), ribadendo che il mantenimento spetta ad entrambi i genitori, anche se uno risulti meno abbiente dell'altro. Una distorsione dell'argomento riguarda i figli cd bamboccioni: ciclicamente, i telegiornali ci riportano casi di figli ultratrentenni che percepiscono ancora il mantenimento stabilito in sede di separazione. Curiosamente, il Tribunale di Milano si è recentemente pronunciato sul punto, stabilendo che l'età massima per cui il figlio di una coppia separata possa continuare a percepire il mantenimento è 34 anni. Infatti, ha stabilito il Giudice, se è pur vero che i genitori sono tenuti al sostentamento dei figli maggiorenni ma non economicamente autosufficienti, all'età individuata si dovrebbe aver raggiunto una dimensione di vita autonoma o, quantomeno, avervi tentato.
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