Nonostante se ne parli da anni, manca una uniforme e chiara legislazione che punisca gli episodi di bullismo.
Viene dunque demandato ai tribunali il compito di far giurisprudenza.
E, recentemente, va segnalato il caso del Tribunale di Reggio Calabria (sent. 1087/2020) ha infatti riconosciuto alla vittima i danni morali per aver dovuto subire vessazioni ed angherie, sentimenti che nel caso di specie hanno avuto importanti riflessi negativi sulla vita della giovane vittima.
Nel caso di specie, inoltre, i genitori hanno citato in giudizio il MIUR in quanto, anche in caso di episodi talmente gravi da lasciare ecchimosi sul volto dello studente, nessun membro del personale docente e non docente prestò soccorso.
Il Giudicante ha invece riconosciuto non solo la risarcibilità dei danni morali allo studente, ma anche una responsabilità della scuola.
Emerse infatti dalle testimonianze degli altri alunni, raccolte in giudizio, che addirittura nell'episodio più grave, gli insegnanti non avevano voluto chiamare i soccorsi e lo studente era tornato a casa con l'autobus, nonostante fosse evidentemente dolorante e con segni sul viso.
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